Fabrizio Vernice, Event Manager, Barcelona, Spain

Fabrizio Vernice event manager

In ognuna delle nostre vite piene di impegni più o meno inderogabili, il tempo è da considerarsi come nostro bene più pregiato. Ci sentiamo spesso in difetto per non averne abbastanza, e siamo sempre alla costante ricerca del modo per spenderlo nel modo più saggio ed “emotivo”.

Barcellona rappresenta, a mio avviso, una delle città perfette per coniugare la frenesia del quotidiano con un’atmosfera che consenta di godere di quanto questa città affacciata sul Mediterraneo possa offrire. La magia di questa città ce la racconta Fabrizio Vernice, affermato Event Manager che ha trovato nel capoluogo catalano la sua realizzazione personale dopo anni di gavetta dura e infruttuosa passati a Roma.

Incontriamo Fabrizio in un assolato pomeriggio di fine anno, a pochi passi dal suo appartamento nel cuore del quartiere de La Barceloneta.

Fabrizio, quali sono le circostanze che ti hanno portato a lasciare l’Italia, e Roma in particolare, per stabilirti qui a Barcellona?

IMG_0447Sbarcai, se cosi si può dire, a Barcellona nel gennaio 2011 grazie ad una borsa di lavoro della Regione Puglia, essendo originario di Foggia. Dovevo seguire un progetto di marketing per un importatore di prodotti gastronomici italiani che aveva intenzione di puntare al mercato spagnolo. L’idea iniziale era di passare qui quattro mesi, imparare il più possibile, poiché la mia famiglia produce olio d’oliva biologico ed era per me un’esperienza che risultava molto utile, per poi tornare nel mio caos organizzato romano. Mai avrei immaginato allora che qui avrei trovato la mia strada definitiva.

Fabrizio, tu sei foggiano d’origine, bolognese per studi universitari e romano d’adozione. Come potresti descrivere la tua esperienza nella capitale?

A Roma arrivai dopo gli anni universitari nella facoltà di Giurisprudenza di Bologna con un bagaglio di idee ed il sogno, neanche troppo celato, di lavorare come attore. Nella capitale ho iniziato quella che, per tanti come me che cullano lo stesso sogno, rappresenta la classica trafila: lavoravo come bar manager in un locale del centro per mantenermi e per potermi permettere gli studi di recitazione; nel mio caso corsi privati, come per esempio con la compianta Francesca Viscardi, figura importante nella mia formazione come persona e alcune classi al Centro Sperimentale di Cinematografia. Ma al di là di molte soddisfazioni che sono stato in grado di togliermi dal punto di vista artistico e tanti complimenti, mi sono reso conto che il talento e le buone idee, purtroppo, non sono condizioni sufficienti per poter emergere. O perlomeno non nel nostro Paese. Il caso ha fatto il resto.

fabrizio_teatro roma

 

Nel 2010, un infortunio mi costrinse a lasciare Roma e tornare in Puglia per una lunga degenza. La mia assenza dalla capitale venne prolungata per il mio interesse nell’esportazione del nostro olio all’estero. Cosa che mi portò, come già detto, a viaggiare verso la Spagna.

Cosa ti ha colpito inizialmente di Barcellona?

Fabrizio_teatro bcnChe Barcellona fosse una città differente da quelle in cui avevo precedentemente vissuto lo avevo già iniziato a percepire a poche settimane dal mio arrivo. Un minimo di intraprendenza e di iniziativa personale mi avevano portato in un breve lasso di tempo a poter recitare in alcuni club di Barcellona. Ero il primo italiano a portare i monologhi di Giorgio Gaber tradotti in spagnolo, ed altri testi originali di cui sono autore. Dai monologhi sono passato ad avere un mio spazio in un programma italiano chiamato Zibaldone, diretto da Steven Forti, su una radio catalana, Radio Contrabanda e, a ruota, a partecipare alla creazione della prima compagnia teatrale italiana di Barcellona. Tutto quello che a Roma era dettato da conoscenze e relazioni sociali particolari, qui si andava a concretizzare solo grazie al mio talento. Ero stupito, per non dire quasi esterrefatto.

Come hai iniziato a costruire il tuo futuro qui?

Credo che spesso il futuro si costruisca partendo dal caso. Per me è stato esattamente così. Barcellona offre numerose proposte per il divertimento anche notturno. Ogni sera hai decine di opportunità per definire la tua serata. Il mio “futuro” si è materializzato nella figura di un’amica conosciuta a Roma, trasferitasi anche lei a Barcellona, che faceva la promoter per uno dei locali più in voga della città, il Carpe Diem Lounge Club. Lei mi invitò a partecipare ad una festa chiamata «Sweet Tuesday». Così mi trovai ad esssere un cliente fisso del CDLC. Una sera il manager dell’evento, vedendomi ormai come un habituè del locale e degno evidentemente di fiducia, notando la mia facilitá nel relazionarmi con la gente, mi invitò a passare nel suo ufficio per parlare di affari. Era giunta la mia occasione.

IMG_0433

 

«Tutto quello che a Roma era dettato da conoscenze e relazioni sociali particolari, qui si andava a concretizzare solo grazie al mio talento. Ero stupito, per non dire quasi esterrefatto».

Mi presentai con un blocchetto di proposte e idee che avevo maturato in anni di esperienza artistica e commerciale a Roma. Il manager fu così convinto dal mio entusiasmo che mi propose un contratto: prima solo per l’estate, poi per seguire con loro un progetto a lungo termine.

 

Un giorno, dal mio ufficio ricordo che mi fermai a pensare a cosa stessi facendo. Mi soffermai a guardare le palme della Avenida Diagonal, pensai alla spiaggia dove tante volte mi ero fermato a rilassarmi, l’atmosfera fresca e stimolante, piena di vita, tipica di Barcellona. Pensai per un attimo a Roma e al caos che mi ero lasciato alle spalle.

IMG_0434

Iniziai quindi a lavorare per questa società organizzando eventi.

Partii dalla gestione del team di promoters, passando poi alla gestione manageriale vera e propria dell’evento dall’interno.

«Un giorno, dal mio ufficio ricordo che mi fermai a pensare a cosa stessi facendo. Mi soffermai a guardare le palme della Avenida Diagonal, pensai alla spiaggia dove tante volte mi ero fermato a rilassarmi, l’atmosfera fresca e stimolante, piena di vita, tipica di Barcellona. Pensai per un attimo a Roma e al caos che mi ero lasciato alle spalle».

Terminata questa prima esperienza sono entrato in società con altri tre ragazzi. Aumentando il numero di soci è salito contestualmente il numero di eventi, clienti e di locali da gestire. Probabilmente, una volta giunti a questo punto tanti si sarebbero accontentati di questa routine, decisamente piacevole se confrontata con altre professioni, ma comunque dura per la quantità di ore di lavoro. Ma l’abitudine è un concetto che proprio non riesco a fare mio. Dopo tre anni mi resi conto che pian piano il mio modo di vedere il business non era più condiviso pienamente. Per questo motivo un giorno decisi di dire basta, uscendo dalla società e fondando Whenever Group, (Exclusive Service – Events, Consulting and Communication).

Qual è l’idea alla base di Whenever Group?

Insieme al mio socio David Garcia abbiamo posto le basi del Whenever Group, che rappresenta la somma di tutto quello che ho imparato in questi quattro anni catalani. Si tratta di una piattaforma online privata dedicata alla comunicazione, al merketing e servizi alle imprese e ai privati. Stiamo parlando di business-personal concierge service e lifestyle management: locations esclusive, eventi per imprese, assistenti personali, trasporti personalizzati fino ad arrivare al servizio di wedding planner e personal shopper. Ci occupiamo di accompagnare il nostro cliente prima, durante e dopo il suo arrivo in città, pensare a tutto quello che può essere di suo interesse durante la permanenza a Barcellona. Il nostro associato può trovarsi in città per un viaggio d’affari e al contempo avere la possibilità di rilassarsi in un centro SPA esclusivo, concedersi il privilegio di risposare in una spiaggia privata, prenotare il ristorante preferito o una poltrona a teatro o al Camp Nou. Tutto quello che l’associato può desiderare noi siamo in grado di soddisfarlo. Questo vale non solo per i turisti, ma anche per i residenti che a causa del proprio lavoro non hanno tempo per gestire l’organizzazione del proprio tempo libero.

Ma Whenever Group non è solo questo: siamo esperti dell’Event Consulting, dalla semplice festa di compleanno fino all’allestimento più complesso. E se un evento esiste già, noi mettiamo a disposizione la nostra professionalità per migliorarlo.

opium_1

Se dovessi prendere qualche esempio per descriverlo, citerei il nostro ultimo lavoro presso il Club OPIUM, diretto dal Dj Frank Caro, con l’ideazione del nuovo concetto e la gestione della produzione artistica dell’evento “Doll’s House”.
O la collaborazione nella gestione del “Beauties Night”, presso l’Hotel W, con i due organizzatori Edu Natored e Francesco Giusti.

Al momento Whenever Group è attivo, oltre che a Barcellona, anche a Roma, Ibiza e Punta del Este, in Uruguay. Presto potremo offrire servizi anche a San Pietroburgo, grazie a una rete di collaborazioni creata con le migliori agenzie di servizi di ogni città. Ma non ci vogliamo porre limiti. L’obiettivo è garantire i nostri servizi ovunque si trovi il nostro associato.

Fabrizio_EkaterinaIn questi anni hai avuto modo di conoscere molteplici aspetti di Barcellona. In che zona hai deciso infine di stabilirti?

Ho abitato ovunque a Barcellona. La prima casa a ridosso del Para-lel, poi nel quartiere Raval, Eixample e infine da due anni di fronte alla spiaggia della Barceloneta, dove attualmente vivo con mia moglie Ekaterina, quando non viaggia per il suo lavoro di modella.

La Barceloneta è un quartiere marinaro di Barcellona costruito nel 1700 per dar alloggio agli abitanti del quartiere della Ribera che avevano perso le loro case, demolite per costruire la Ciutadella. Nonostante l’espansione turistica, il quartiere ha mantenuto radici antiche profondissime. Si vive molto bene, pare di essere in un piccolo borgo di una qualsiasi provincia italiana: abbiamo un mercato rionale coperto nella piazza principale e in un certo modo ci si conosce tutti. Questa apparente tranquillità è minacciata stagionalmente dal turismo che rischia di snaturare il quartiere stesso, e per questo si sono già verificate anche manifestazioni di protesta, promosse principalmente dai residenti più anziani. Ma il turismo è linfa vitale per Barcellona.

 

 

Allargando il discorso alla città, non potrei chiedere di meglio. Non sono costretto ad usare l’auto per raggiungere i posti dove desidero andare. Ci sono servizi che funzionano e, quello che più conta, vi è un fermento culturale ormai sconosciuto in gran parte dell’Italia. Inoltre, il costo della vita non è alto. Con uno stipendio medio si può mantenere un buon tenore di vita. Infine, cosa che più conta per me, si ha tempo per se stessi. Senza perdersi nulla di questa meravigliosa atmosfera.

«Non sono costretto ad usare un auto per raggiungere i posti dove desidero andare. Ci sono servizi che funzionano e, quello che più conta, vi è un fermento culturale ormai sconosciuto in gran parte dell’Italia. Inoltre, il costo della vita non è alto. Con uno stipendio medio si può mantenere un buon tenore di vita. Infine, cosa che più conta per me, si ha tempo per se stessi. Senza perdersi nulla di questa meravigliosa atmosfera».

Sei in grado di fare un raffronto tra la realtà catalana e quella di una città come Roma, che può apparire come incrostata?

Posso dire senza timore di smentita che esiste un abisso tra le opportunità che si possono creare in una realtà come Barcellona rispetto a quanto può nascere a Roma o in altre città italiane.

Anche qui, ovviamente, la rete di contatti e di amicizie ha una sua utilità perché permette di farti conoscere. Ma qualunque persona con una buona idea in testa ha la chance concreta di vedersi aprire le porte. A Barcellona vieni messo nelle condizioni di mettere in pratica i tuoi progetti, non hai bisogno di attendere di essere presentato da chicchessia.

Al mio arrivo qui, cinque anni fa, non conoscevo nessuno, ero solo uno dei tanti italiani immigrati. Dopo due anni ero in società con un ragazzo brasiliano ed uno belga. Nessuno di noi aveva aggangi politici o era inserito in una lobby.

IMG_0504

Il fascino di Barcellona sta proprio qui: non riguarda solo il clima piacevole, i party o l’atmosfera che si respira nelle piazze o percorrendo le Ramblas. La forza di questa città sta nella potenza delle idee: se queste sono valide, niente ti potrà fermare.

Articolo: Mauro Farina  Shooting fotografico: Mauro Farina, Martin Martí Mayans

Mauro Farina

Founder - Creative Content Manager

Altoatesino di nascita, bolognese nel cuore e veronese d’adozione, vive in simbiosi con la sindrome del bambino di fronte alla vetrina del negozio di giocattoli. Vorrebbe comprare tutto, ma non potendoselo permettere sublima raccontando ciò che divora con gli occhi.