The Creative Reporter: Chianti Classico Collection 2016, Tuscany, Italy

Trecento anni vissuti a cresta alta. Questo il motto che campeggiava all’ingresso della Chianti Classico Collection 2016, la presentazione in anteprima delle nuove annate del Gallo Nero, lo scorso 15 e 16 febbraio alla Stazione Leopolda di Firenze.

Ed è davvero un anno in cui le grandi celebrazioni sono d’obbligo, il 2016, in cui ricorrono esattamente trecento anni da quando, nel lontano 24 settembre del 1716, il Granduca Cosimo III de’Medici decise di delimitare con un bando alcuni territori particolarmente vocati per la produzione dei vini di alta qualità, stabilendo la prima DOC ante litteram. “Sopra la Dichiarazione de’ confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Valdarno Superiore” stabiliva i confini territoriali entro i quali potevano essere prodotti i vini per ottenere la denominazione corrispondente, tra cui il Chianti appunto, corrispondente oggi al Chianti Classico. Venivano al contempo istituite anche le “Congregazioni di Vigilanza”, organismi di controllo della produzione, antenati degli attuali Consorzi, perché fosse tutelata l’alta qualità dei vini prodotti nelle varie denominazioni.

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Catalogo e bicchiere alla mano dunque, e via a farsi raccontare dai tanti produttori le loro storie, le piccole e grandi vittorie e i loro motivi di orgoglio.

Un compleanno importante dunque, che vedrà impegnato il Consorzio del Chianti Classico in svariate iniziative ed eventi per tutto il corso del 2016. L’anteprima della Leopolda ha aperto le celebrazioni in grande stile proponendo agli oltre 250 giornalisti e 1.500 operatori intervenuti da ogni parte del mondo la possibilità di assaggiare 587 etichette di 165 diverse aziende. Numeri da far girare la testa. Catalogo e bicchiere alla mano dunque, e via a farsi raccontare dai tanti produttori le loro storie, le piccole e grandi vittorie e i loro motivi di orgoglio. In particolare orgoglio per aver affrontato a testa alta la crisi degli ultimi anni, registrando un ininterrotto andamento positivo delle vendite dal 2009 ad oggi: solo nel 2015 le vendite complessive del Gallo Nero sono salite dell’8%, raggiungendo non solo i grandi Paesi consumatori come Stati Uniti e Germania, ma anche Paesi quali le Antille Olandesi o l’Uganda.

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Un grandissimo plauso anche per l’incredibile lavoro di immagine coordinata e brand identity messi in piedi appositamente per il trecentesimo anniversario e per il tasting Chianti Classico Collection. Un nuovo logo che gioca con le due date che segnano punto di partenza e arrivo della denominazione. E ancora il profilo del Gallo Nero che da centinaia di anni campeggia su timbri, stemmi ed etichette, richiamato in ogni angolo della manifestazione, a partire dalla statua di grandi dimensioni che svetta all’entrata dell’Anteprima. Dalla prossima primavera, poi, i nove Comuni facenti parte del Chianti Classico ospiteranno altrettante sculture con il celebre profilo, realizzate dagli artisti Luca e Stefano Ruggeri, che diventeranno installazioni permanenti di piazze, rotonde e crocevia. Di bellissimo effetto anche l’installazione “300 bottiglie per 300 anni’” concepita dall’architetto Alessandro Moradei all’ingresso della degustazione, mentre per gli appassionati dei social non mancavano le cornici in cui farsi ritrarre con claim come «Old is the new young» o «I don’t get older, I level up».

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Altra chicca in programma per il 15 maggio 2016, sarà la Chianti Classico Stage, ovvero la nona tappa del Giro d’Italia che si svilupperà proprio lungo un percorso di 40 km tra Radda e Greve in Chianti, attraversando alcuni dei luoghi più belli di questo territorio. Un invito per chiunque assisterà alla tappa in televisione, per replicare lo stesso percorso andando a scoprire il paesaggio e le cantine che fanno parte della denominazione.

Trecento anni e non sentirli. Auguri Chianti Classico!

Articolo: Marta Ferrero   Contributi fotografici: Marta Ferrero e Consorzio Chianti Classico 

Marta Ferrero

Contributor - Reporter

Londinese d’adozione, italianissima nel cuore. Dichiaratamente introversa, ama osservare il mondo e scrutare il cielo. Per professione vive circondata da bottiglie di vino, narratrici di storie altrettanto curiose di quelle degli uomini.